Versamenti fiscali di fine anno 2020: considerazioni e gestione della liquidità

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SCADENZA DEL SECONDO ACCONTO IMPOSTE PER SOCIETA’ E PARTITE IVA PROROGATA AL 10/12/2020

Versamenti fiscali di fine anno
Anche quest’anno, salvo nuovi interventi da parte del Governo risultano confermate le numerose scadenze fiscali nel periodo di fine novembre e fine dicembre. Andiamo a vedere le principali con una considerazione finale sulla gestione della liquidità aziendale.

 

Scadenza del 30 novembre 2020
Il 30 novembre 2020 scade il versamento della seconda rata degli acconti di tasse e contributi Inps per l’anno 2020. Nonostante la situazione che conosciamo e salvo alcune eccezioni di seguito descritte, al momento questa scadenza è confermata. Devono pagare gli acconti sia i titolari di partita iva (ditte, professionisti, società, associazioni) sia le persone fisiche (ad esclusione di chi ha presentato la dichiarazione dei redditi modello 730, il cui conguaglio è fatto direttamente in busta paga o nella pensione).

 

Come ogni anno il secondo acconto delle tasse si calcola con 2 metodi alternativi:

  1. sulla base del reddito dell’anno precedente (metodo storico);
  2. sulla base del reddito previsto per l’anno in corso (metodo previsionale).

 

Bisogna scegliere la soluzione più conveniente:

  1. se si prevede un incremento del reddito 2020 sul 2019 è conveniente confermare il pagamento dell’acconto sulla base del metodo storico. Tale importo è già noto con i risultati della dichiarazione dei redditi dell’anno precedente;
  2. se si prevede una riduzione importante del reddito 2020 sul 2019 è conveniente effettuare un versamento più basso sulla base del minor reddito previsto.
  3. se la differenza di reddito tra un anno e l’altro è minima, la scelta è ininfluente.

 

Quest’anno, come sopra anticipato, vi sono alcune eccezioni.
Per effetto dei DPCM conseguenti al Covid-19, in alcuni casi è possibile spostare al 30/04/2021, senza interessi né sanzioni, il pagamento del secondo acconto. Questa eventualità riguarda le partite iva (ditte individuali, professionisti, anche in regime forfettario e società) soggetti agli ISA (i “vecchi” studi di settore) che hanno avuto un calo di fatturato di almeno il 33% nel primo semestre 2020 rispetto al primo semestre 2019.

 

Inoltre, anche se non c’è calo di fatturato, possono spostare il versamento al 30/04/2021:

  1. tutti gli esercenti attività di ristorazione situati in “zona rossa” o “zona arancio”;
  2. tutte le attività di cui ai codici Ateco  risultanti dagli allegati 1 e 2 al DL 149/2020 se situati in “zona rossa” (vedi link DL 149/2020 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/11/09/20G00170/sg).

 

Scadenza del 16 dicembre 2020
Per i titolari di partita iva: ordinarie scadenze del 16 del mese (iva, contributi, ritenute, etc.)

 

Per i proprietari di immobili: seconda rata IMU 2020.

Per effetto di alcuni DPCM Covid-19 sono esonerati dal pagamento della seconda rata IMU 2020:

  1. gli immobili utilizzati direttamente dai proprietari per le attività di cui ai codici Ateco Allegato 1 DL 137/2020 (per esempio, alberghi, ristoranti, bar, etc.) (vedi link https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/10/28/20G00166/sg);
  2. le installazioni funzionali alla categoria D2;
  3. gli immobili anche se in uso a terzi degli stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, degli stabilimenti termali e della categoria D di imprese che allestiscono stand in fiere o simili.

 

Scadenza del 27 dicembre 2020
Per i titolari di partita iva (ditte individuali, professionisti, società, associazioni): scadenza dell’acconto IVA.

 

Considerazioni finali
Considerato il periodo complicato che le attività economiche in generale stanno attraversando, colgo l’occasione per ricordare che, in caso di necessità o comunque al fine di preservare la liquidità, è sempre possibile rinviare i pagamenti tributari, provvedendovi successivamente mediante il ravvedimento operoso. Tale possibilità permette il pagamento di importi arretrati con l’aggiunta di interessi attualmente al tasso dello 0,05% su base annua e sanzioni dal 1,5% al 4-5% a seconda del periodo di ritardo (da 1 a 12 mesi). Maggiori sanzioni sono previste per il ritardo nei pagamenti dei contributi INPS, in quanto non ravvedibili.

Infine concludo che, al di là dei pagamenti tributari, in generale per finanziare la propria attività in questa fase è possibile accedere a finanziamenti bancari con la garanzia dello Stato a tassi in questo momento particolarmente vantaggiosi.

Per un confronto su come fronteggiare il fabbisogno finanziario, richiedere finanziamenti e gestire al meglio la liquidità aziendale puoi contattarci a info@studioriggioni.it.