Contributo a Fondo perduto riservato ai negozi al dettaglio e bar/ristoranti/pizzeria della Regione Marche
A partire dal 4 giugno e fino al 6 luglio si possono presentare le domande alla Regione Marche per la richiesta di un contributo a fondo perduto sugli investimenti effettuati
da negozi al dettaglio e bar/ristoranti dal 01/01/2019 fino tutto il 2020.
Il contributo è pari al 20% dell’investimento. L’investimento minimo deve essere di euro 15.000 e massimo di euro 60.000.
Sono finanziate le spese per:
- Ristrutturazione, manutenzione straordinaria,
- nonché ampliamento dei locali adibiti o da adibire ad attività commerciale (le spese relative al deposito merci nonché gli uffici non sono ammissibili a contributo anche se il deposito/ufficio è contiguo all’unità locale);
- Attrezzature fisse e mobili strettamente inerenti l’attività di vendita e/o di somministrazione di alimenti e bevande (le spese per allestimento di veicoli non sono ammesse fatto salvo per l’allestimento di quei veicoli e che ne aumenta il valore da utilizzare per l’’attività e che siano finalizzati al contenimento del COVID -19);
- Arredi strettamente inerenti l’attività di vendita e/o somministrazione di alimenti e bevande (ad eccezione di complementi di arredo, suppellettili e stoviglie, e quant’altro non strettamente funzionale all’attività da incentivare).
- Sono altresì ammessi a contributo gli investimenti finalizzati all’adeguamento delle imprese all’emergenza Covid-19”.
Non sono ammissibili le spese per:
- l’acquisto dei veicoli;
- acquisto di beni usati;
- le spese accessorie quali, a titolo di esempio, quelle relative: alla imposta IVA, alla stipula dei contratti per la fornitura di luce, gas ed acqua, gli oneri di urbanizzazione, alle spese notarili, alla registrazione degli atti, alle spese tecniche per la predisposizione di atti comunali (DIA/SCIA, cambio di destinazione d’uso, ecc.);
- acquisto di PC, Notebook o assimilati (se superiore complessivamente ad una unità);
- spese sostenute in leasing;
- telefonia;
- fatture/ricevute di importo inferiore ad € 100,00, IVA esclusa;
- interessi passivi;
- complementi d’arredo, a titolo di esempio: soprammobili, quadri, tappeti, ecc;
- suppellettili varie e quant’altro non strettamente funzionale all’attività da incentivare;
- piante, vasi, fiori, ecc.;
- distributori automatici;
- stoviglie, posate, biancheria, ecc;
- fatture per smaltimento rifiuti;
- fatture per estintori;
- impianti fotovoltaici;
- giochi per bambini;
- materiale espositivo.
Non rientrano, inoltre, le spese sostenute per l’acquisizione di attivi di aziende.
Non sono altresì ammissibili i costi di progettazione, di direzione dei lavori e di consulenza.